Cure domiciliari

Le cure domiciliari in Piemonte: un’attività consolidata che stenta a decollare

Fonte: Elaborazione IRES da SEPI (dati SIAD), 2012-2017

In Piemonte, dal 2012 al 2017, i casi complessivi di cure domiciliari, per l’acuzie e in lungodegenza, sono scesi da 69.633 a 69.069. Nel quinquennio sono cresciute le forme di assistenza più “pesanti”, ADI e Cure Palliative, queste ultime destinate ai malati terminali. Sono invece più che dimezzate le forme di lungoassistenza, presumibilmente sostituite dagli interventi economici a sostegno della domiciliarità, cresciuti del 100 %.  

Le cure domiciliari rappresentano la risposta privilegiata ai bisogni di persone non autosufficienti, favorendone il mantenimento nel contesto abitativo e famigliare. Si realizzano tramite l’erogazione coordinata e continuativa di prestazioni sanitarie (mediche, infermieristiche, riabilitative e diagnostiche) e socio assistenziali (cura della persona, fornitura dei pasti, cure domestiche). 

Il Piemonte vanta una lunga e articolata storia sul tema. L’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), attivata di medici di medicina generale ed effettuata in collaborazione con il personale dei Distretti, è partita nel 1992. 

Forme di assistenza domiciliare più leggera riguardano le visite al domicilio del personale infermieristico e l‘Assistenza Domiciliare Programmata (ADP), cicli di visite al domicilio dei pazienti fragili programmate dai medici di medicina generale. 

All’inizio degli anni 2000 sono partite le forme di lungo assistenza al domicilio, per rispondere ai bisogni dei pazienti cronici. Nel 2009 sono stati introdotti gli interventi economici a sostegno della domiciliarità.

 

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